lunedì 18 novembre 2024

Legami Intimi o Comunità Leggera: Chi Sostiene Chi nei Momenti Difficili?

In una società sempre più frammentata, scegliere tra una relazione intima e profonda o una rete di amicizie leggere può influenzare profondamente la nostra capacità di affrontare situazioni critiche come la malattia o il lutto. Questo articolo esplora i vantaggi e i limiti di entrambi i modelli relazionali, immaginando scenari concreti per capire chi, tra Ermanno e Roberta, è meglio equipaggiato per provvedere a sé e agli altri nei momenti di maggiore vulnerabilità.


Un confronto tra due modelli relazionali nelle sfide della vita: dalla malattia al lutto

Oggi facciamo una disquisizione su i vantaggi di essere binario alla base ovvero di avere una persona intima di riferimento non necessariamente per un rapporto sessuale ma semplicemente per un rapporto confidenziale profondo che non deve essere rappresentata da una psicologa o da uno psicologo ma da una persona che ha un affetto di profondità tale ad essere intenzionato a supportare l'altra persona per tutta la vita e essere in grado di dichiarare questo,  contrapponendo poi questa struttura di base sociale con il progetto sociale di essere una persona che continua a vagare da un'amica all'altra tutte le sere in un rapporto itinerante fatto di semplici chiacchiere conviviali, non cucinando mai per gli altri ma recandosi continuamente a casa di altri oppure in ristoranti con altri preferibilmente paganti indicando questo modo di vivere come tendenza alla costruzione di una comune leggera ovvero un gruppo di semplici amici che si frequentano non a scopo sessuale ma a scopo di sostegno morale di frado amichevole e non particolarmente intimo o responsabilizzante perché la intimità confidenziale viene affidata due volte alla settimana ad una professionista di psicologia e ad uno psichiatra che prescrive tra le altre cose benzodiazepine in un mix molto pesante. Analizzuamoi pro e contro e redigiamo una tabella dei risultati a lungo termine e di quello che ci si può aspettare dalle due ipotesi di struttura familiare di base duale oppure allargata comunitaria.

Disquisizione sulle due ipotesi di struttura relazionale

1. Struttura binaria intima

Una relazione binaria intima prevede un legame profondo tra due persone, non necessariamente di natura sessuale, ma basato su confidenza, sostegno emotivo e affetto duraturo. Questa relazione è caratterizzata da una reciprocità costante e da un impegno di lungo termine.

2. Struttura comunitaria allargata

La struttura comunitaria implica una rete di relazioni sociali più ampie ma meno profonde, caratterizzata da frequentazioni regolari tra amici e conoscenti. L’intimità emotiva è delegata a professionisti, come psicologi o psichiatri, mentre i rapporti con gli amici sono più leggeri e itineranti.


Tabella comparativa

AspettiStruttura binaria intimaStruttura comunitaria allargata
Intimità emotivaProfonda e stabileSuperficiale, delegata a professionisti
Supporto reciprocoContinuo, garantito anche nei momenti difficiliLimitato, non garantito
ImpegnoAlto, richiede costanza e responsabilitàBasso, relazioni più flessibili
Dipendenza da professionistiBassa, rapporto intimo sufficienteAlta, intimità affidata a psicologi/psichiatri
Stabilità relazionaleElevata, ancorata a un legame personaleVariabile, dipende dalla disponibilità degli amici
Costi emotivi e materialiBilanciati, condivisi tra i due partnerElevati, tra terapie e frequentazioni esterne
Autenticità del legameAlta, basata sull’impegno reciprocoBassa, spesso condizionata da convenienze
Longevità del modelloLunga, se ben costruitaMedia, rischio di alienazione o isolamento emotivo
Sostenibilità psicologicaAlta, grazie a un riferimento stabileVariabile, dipendente dalla qualità delle relazioni
VulnerabilitàRidotta, legata a una figura specificaMaggiore, rischio di sentirsi soli in momenti di crisi


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Analisi dei risultati a lungo termine

Struttura binaria intima
Pro
  1. Favorisce un equilibrio psicologico grazie al sostegno continuo.  
  2. Offre un rifugio emotivo sicuro.  
  3. Riduce la dipendenza da figure esterne, come psicologi o farmaci.  
  4. Costruisce una relazione resiliente che può durare una vita.  

- Contro
  1. Richiede impegno costante e capacità di adattamento.  
  2. Può portare a sofferenza emotiva in caso di rottura.  

Struttura comunitaria allargata

- Pro
  1. Flessibilità nel creare e interrompere relazioni.  
  2. Maggior possibilità di frequentare persone diverse.  
  3. Relazioni poco impegnative, adatte a stili di vita dinamici.  

Contro
  1. Mancanza di stabilità emotiva a lungo termine.  
  2. Dipendenza dai professionisti della salute mentale.  
  3. Rischio di solitudine emotiva, nonostante le frequentazioni.  
  4. Possibili costi economici elevati (ristoranti, terapie, farmaci).  

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Prima Conclusione
La struttura binaria intima sembra offrire vantaggi maggiori a lungo termine, in termini di stabilità emotiva, sostenibilità psicologica ed equilibrio tra impegni e benefici. Tuttavia, richiede una maggiore responsabilità personale.  
La struttura comunitaria allargata è più adatta a persone che preferiscono relazioni meno impegnative e un contesto sociale variegato, ma il prezzo è una maggiore instabilità emotiva e dipendenza esterna.

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Ora disegniamo un uno scenario che vede Ermanno che trova una compagna intima e Roberta che continua a portare avanti la politica della comune leggera ipotizziamo una situazione di malattia e ipotizziamo una situazione di lutto per vedere chi potrà provvedere all'altro e chi potrà provvedere alle incombenze del lutto in caso di evento nefasto

Scenario ipotetico: Ermanno e Roberta in situazioni di malattia e lutto

1. Situazione di malattia

  • Ermanno con una compagna intima:
    Malattia di Ermanno:
    La compagna di Ermanno, avendo un legame profondo e basato sulla reciprocità, si prende cura di lui direttamente, aiutandolo sia emotivamente che fisicamente. Potrebbe gestire appuntamenti medici, fornire supporto psicologico e occuparsi delle necessità quotidiane (cucina, igiene, comunicazioni).
    Malattia della compagna:
    Ermanno, in quanto partner devoto, risponde con lo stesso impegno, assicurandosi che la compagna riceva cure adeguate. Il rapporto intimo crea una base di solidarietà e mutuo soccorso.

  • Roberta nella comune leggera:
    Malattia di Roberta:
    Gli amici della sua comune potrebbero offrire un supporto limitato (ad esempio, portarle pasti occasionali o visitarla brevemente). Tuttavia, essendo il gruppo non legato da obblighi profondi, il sostegno potrebbe essere discontinuo e principalmente delegato a professionisti sanitari.
    Malattia di un amico della comune:
    Roberta parteciperebbe in modo superficiale, inviando messaggi di conforto o visitando brevemente, ma senza un impegno continuo.


2. Situazione di lutto

  • Ermanno con una compagna intima:
    Lutto di Ermanno:
    La compagna offre sostegno emotivo costante, aiuta a gestire le pratiche burocratiche e organizza cerimonie o altre incombenze. La presenza stabile di una figura intima mitiga il dolore e fornisce sicurezza psicologica.
    Lutto della compagna:
    Ermanno ricambia con pari dedizione, assumendo le responsabilità pratiche e offrendo conforto emotivo. La relazione crea una rete solida per affrontare l’evento.

  • Roberta nella comune leggera:
    Lutto di Roberta:
    Gli amici della comune potrebbero partecipare al funerale e offrire un supporto limitato (ad esempio, parole di conforto o piccoli gesti). Tuttavia, la gestione delle incombenze (burocrazia, organizzazione del funerale) sarebbe lasciata a Roberta o a professionisti.
    Lutto di un amico della comune:
    Roberta potrebbe partecipare al lutto in maniera superficiale, con una presenza simbolica ma senza un coinvolgimento significativo nella gestione pratica.


Conclusione

Ermanno con una compagna intima emerge come il modello più adatto per affrontare situazioni di malattia o lutto, grazie alla presenza di un partner dedicato che può fornire supporto emotivo e pratico. Questo legame intimo garantisce sicurezza e stabilità nelle difficoltà.

Roberta nella comune leggera, pur avendo accesso a una rete sociale ampia, rischia di trovarsi sola nei momenti di maggiore vulnerabilità, a meno che non faccia affidamento su professionisti. Le relazioni deboli e flessibili della comune non possono competere con la profondità e la dedizione di un legame binario.

(I nomi sono puramente casuali)

Di Redazione 



martedì 5 novembre 2024

La Quercia e il Pettirosso

In un vasto campo verde, vi era una quercia alta e possente che da anni offriva ombra e riparo agli animali del bosco. Un pettirosso, il più giovane e delicato, aveva scelto proprio quel grande albero come rifugio sicuro. La quercia, con i suoi rami larghi e forti, sembrava eterna: anche durante le tempeste, il pettirosso sapeva che avrebbe trovato riparo tra le sue fronde.

Un giorno, però, la grande quercia fu abbattuta dal vento. Il pettirosso si trovò da solo nel campo, spaesato e pieno di tristezza, guardando l’albero che era stato per lui rifugio e casa. Sentiva di aver perso tutto, proprio come undici anni prima, quando anche il cespuglio in cui era nato era stato spazzato via.

Vagò senza meta per giorni, fino a che trovò una piccola collinetta ricoperta di fiori selvatici. Qui, un anziano ciliegio, dalle foglie che tremavano ad ogni soffio di vento, gli offrì un ramo sottile su cui riposare. Il pettirosso raccontò al ciliegio la sua storia di perdita e dolore.

Il ciliegio ascoltò con attenzione e poi, con voce calma, gli disse: "Figliolo, nella vita ci sono radici e ali. Le radici sono quelle che hai ricevuto dalla quercia e dal cespuglio che ti hanno cresciuto. Le ali, però, sono le tue: con esse puoi trovare nuovi rami, esplorare nuovi cieli e portare dentro di te il ricordo di chi ti ha dato forza. Le radici di un albero, anche quando non le vedi, restano sempre nel terreno; ti sostengono invisibilmente, aiutandoti a spiccare il volo."

Il pettirosso, riflettendo su queste parole, capì che, sebbene avesse perso il suo rifugio, portava ancora con sé la forza di chi lo aveva protetto. Iniziò a cantare ogni mattina, non più per la quercia perduta, ma per ringraziare ogni ramo, ogni nuovo giorno, ogni filo d’erba.

Da quel momento, il pettirosso sentì il calore di chi aveva amato non più come un’ombra, ma come un soffio che lo sollevava nel volo.

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**Morale**: Le radici che ci danno forza non spariscono mai. La loro memoria è nelle nostre ali, e anche nei giorni di maggiore tristezza, possiamo trovare un ramo su cui posare e una melodia per rendere omaggio a ciò che abbiamo amato.

domenica 3 novembre 2024

Affrontare il Dolore: Un Viaggio verso la Libertà Interiore

Come la sofferenza, se attraversata e compresa, può diventare un mezzo di crescita e liberazione. Scopriamo come il percorso per affrontare e dissolvere i mali interiori può portare alla vera felicità.  

Tecniche per liberarsi dai “loop” mentali e vivere una vita più autentica  

Introduzione

In un mondo spesso impegnato a nascondere la sofferenza o a sedarla con soluzioni temporanee, emerge un approccio radicale: quello di avvicinarsi al dolore, attraversarlo, e infine dissolverlo. Questa idea non è solo un cambio di prospettiva, ma un invito a sperimentare un percorso più autentico di liberazione interiore, privo di palliativi. Come si può affrontare la sofferenza? Qual è la chiave per trasformare il dolore in un’esperienza liberatoria?

Cuore del concetto 

Le "tecniche del loop annullato," basate su un processo di attraversamento delle proprie paure e sofferenze, ci offrono una metodologia per liberarci dai mali che ci tormentano. L’idea è quella di richiamare pensieri negativi e affrontarli direttamente, comprendendo che il dolore non risiede nel problema stesso, ma nella nostra paura di affrontarlo. Come un ostacolo che blocca il nostro cammino, anche i mali interiori devono essere osservati, compresi e infine dissolti, lasciando spazio a una nuova visione della vita.

Ecco, quindi, il paradosso: mentre si tende a voler allontanare il dolore o a dimenticarlo, è proprio nell’affrontarlo e nell’immergercisi che si riesce a superarlo. Ogni volta che attraversiamo un ricordo doloroso, sciogliamo un nodo emotivo, fino a liberarci del tutto dal peso che ci affliggeva.

Colpi di scena

Una rivelazione sorprendente emerge quando comprendiamo che il dolore non è solo un ostacolo, ma una guida. Affrontarlo diventa l'occasione per scoprire chi siamo veramente, senza i filtri di paure o condizionamenti. Non si tratta di “curarsi” ma di trovare la chiave della nostra autenticità.

Paragone con parabole

Come nelle parabole religiose in cui l’eroe affronta le proprie paure e, attraversandole, scopre la verità, anche noi possiamo vedere la nostra vita come un cammino di crescita. È solo quando affrontiamo i nostri demoni interiori, i “loop” mentali, che possiamo giungere alla pace. Proprio come un mare in tempesta che si calma al termine della bufera, anche la nostra mente diventa chiara e limpida quando abbiamo attraversato e compreso le nostre emozioni più oscure.

Dimostrazione

Per chiunque voglia iniziare questo percorso, è utile dedicarsi ogni giorno a un aspetto della propria vita che è fonte di sofferenza. Attraversare il dolore, piuttosto che evitarlo, ci rende capaci di vivere con consapevolezza, forti delle lezioni apprese e pronti ad affrontare ogni sfida con un cuore leggero.

Conclusione

Smettere di fuggire e iniziare ad attraversare il proprio dolore è il primo passo verso una vita più autentica e libera. La vera felicità non si ottiene ignorando il passato o i dolori, ma risolvendo quei “loop” che altrimenti continuerebbero a ripetersi. Vivere nel presente e costruire un futuro sereno dipende da come scegliamo di affrontare oggi i nostri mali.

Morale

La vera felicità non risiede nel cercare di fuggire dai dolori, ma nell’affrontarli con coraggio e determinazione. La vita, per essere vissuta appieno, richiede autenticità, un impegno nel prendersi cura di sé e nel non lasciare che paure o rimpianti ci imprigionino in un ciclo infinito di sofferenza.

Di 

Don Erman