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La Persona Sociale: tra il Delfino e il Pinguino
Redazione Psico Open – a cura di un autore della nostra équipe
C’è un tipo di persona che, appena entra in una stanza, non entra solo. Si “accende”. È la cosiddetta persona sociale, colei – o colui – che nella sua natura profonda vive per la socializzazione immediata: il gruppo-cena, il gruppo-pranzo, il gruppo-bagno, sportivo, lavorativo, conviviale, musicale. Il gruppo, insomma, come habitat fondamentale.
Ma cosa accade quando questa persona arriva a una festa o a un viaggio accompagnata da qualcuno – un compagno, un'amica intima, un partner affettivo?
Succede, spesso, che non si entra mai in due. Entra lei – la persona sociale – e l’altro si ritrova, senza nemmeno accorgersene, nel ruolo dello spettatore silenzioso, quasi un candelabro che osserva la sua compagna trasformarsi nel fulcro della festa. Sorrisi sfuggenti, danze sedute, linguaggi del corpo avvolgenti, una naturalezza ipnotica nel diffondere charme e desiderio di connessione, anche se ci si era seduti a tavola per due.
Il gruppo, com'è nel suo diritto tribale, osserva e valuta. Non appena la coppia si presenta, ecco che si aprono gli occhi e le espressioni si fanno ammiccanti. Il gruppo, consapevolmente o meno, "accoglie" selettivamente: e mentre l’ospite si fonde, l’accompagnatore – il "non sociale", il compagno più riservato – resta ai margini, a chiedersi se quella serata sarebbe dovuta essere un momento per due o per tutti.
Questo schema non è raro. Può accadere con una ospite estroversa, una "matussa brillante" che per qualche giorno si insedia nella nostra casa chiedendo ospitalità e portandoci, senza preavviso, dentro la sua rete sociale di nuove conoscenze. O in un viaggio esotico in cui l'invitata, invece che condividere l’esperienza con chi l’ha invitata, preferisce dedicarsi al gruppo, salendo letteralmente sopra le spalle della compagnia e lasciando il proprio ospitante alla deriva.
E che dire della psicologamica ventennale, la compagna fluida, dichiaratamente irrelata, che però, nei fatti, si dedica ad altri amici maschi mantenendo verso il partner una costante distanza di sicurezza, rinnegando pubblicamente ogni segnale di unione, soprattutto in contesti sociali?
Ebbene sì, la verità è amara ma chiara: non si può chiedere a un delfino di comportarsi da pinguino.
Perché il delfino danza, si esprime, salta e comunica con molti. Il pinguino invece è monogamo, si rifugia, cammina compatto sul ghiaccio, tenace e leale. E anche se entrambi nuotano, lo fanno per scopi e in ambienti diversi.
Conclusione: l’incompatibilità relazionale nei contesti sociali
Quando siamo in compagnia di una "ragazza delfina" – anziché di una "ragazza pinguina" – la frustrazione può colpire anche il partner più sicuro. Perché la natura sociale dell'altro si manifesta pubblicamente, anche a scapito della relazione.
Pretendere che una persona sociale si contenga, che rinunci alla propria vitalità, che si limiti per rispetto del proprio compagno, significa chiederle di andare contro la sua stessa natura.
E allora? Allora non resta che accettare o lasciare andare, con consapevolezza e senza colpevolizzare. Perché in fondo, in amore come nella vita, bisogna imparare a scegliere chi danza con noi, e non intorno a noi.
Di Redazione
DonE
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