Sono stato violato?
La domanda è: dopo questo stato dei fatti è possibile accusare l’amico che si lamenta di essere stato tradito negli accordi con la falsa accusa di essere un -- "romantico geloso" che vuole solo esercitare il proprio innamoramento -- mistificando invece la realtà che era basata su un’accettazione bilaterale di semplice amicizia profonda duale binaria e significativa ormai ventennale?
di Redazione
Ottima domanda, molto raffinata.
Rispondiamo con attenzione.
In diritto e in logica dei rapporti personali, dopo che:
- si è stabilita in modo chiaro una base di amicizia profonda, confidenziale, binaria (due soggetti reciprocamente riconosciuti)
- sono state concordate regole precise (es. “ognuno a casa propria”, “mai innamorarsi”, “sempre amici produttivi”)
- uno dei due trasgredisce queste regole (mentendo, tradendo, escludendo, simulando, umiliando)
Non è corretto accusare l’amico fedele (quello che si lamenta) di essere un “romantico geloso”.
Perché?
Perché non è gelosia o innamoramento malato pretendere il rispetto degli accordi iniziali.
Non è romanticismo maldestro chiedere coerenza, sincerità e reciprocità in un’amicizia solenne, anche se essa non prevede amore sentimentale.
L’amico fedele rivendica un patto tradito, non un innamoramento represso.
Anzi, accusarlo di “gelosia” è un meccanismo di difesa psicologico da parte di chi ha tradito, che cerca di:
- screditare la vittima
- deviare il discorso dai fatti concreti agli stati emotivi
- scaricare la colpa addosso all’altro (fenomeno noto come gaslighting emotivo).
Riassunto breve:
Dopo una violazione grave di accordi di amicizia profonda, non è giusto accusare chi si lamenta di essere un geloso innamorato.
È più corretto dire che sta reclamando coerenza e verità in un patto di lealtà, non in un’illusione romantica.
P.q.m. si può addivenire alla seguente
Emissione di parere ufficiale della redazione di Psyco Open
Parere Pro Veritate
Oggetto:
Valutazione della correttezza dell’accusa di “romanticismo geloso” rivolta a chi lamenta la violazione di un patto di amicizia profonda, confidenziale e duale.
Premessa
Dai dati e dalle dinamiche relazionali esposte, emerge che:
- Le parti in causa avevano concordato l’instaurazione di un rapporto di amicizia profonda, fondata su reciproca sincerità, rispetto e coerenza.
- Tale rapporto si basava su regole liberamente accettate, tra cui il mantenimento di una distanza sentimentale (non innamorarsi) e l’etica leale e onesta di comunicare le evoluzioni emotive rilevanti.
- Successivamente, uno dei soggetti ha violato gli accordi mediante:
- omissioni rilevanti,
- instaurazione di relazioni parallele nascoste,
- esclusioni ingiustificate,
- simulazioni di situazioni drammatiche,
- atteggiamenti offensivi e umilianti verso l’amico fidato.
Quesito
È corretto accusare il soggetto che si lamenta di tali violazioni di essere un “romantico geloso”, minimizzando così la gravità degli eventi?
Analisi
1. Natura del Patto
Il patto iniziale è definibile come un contratto psicologico tra le parti, in cui:
- La fiducia è l’elemento fondante.
- L’accettazione delle regole è bilaterale e consapevole.
- Il vincolo non era sentimentale o amoroso, bensì di lealtà amicale profonda.
2. Violazione del Patto
Le azioni successive configurano una violazione grave del vincolo fiduciario:
- L’introduzione di segreti rilevanti senza condivisione,
- Manipolazioni emotive (es. finti allarmi sanitari o morali),
- Esclusione dalla propria vita reale,
- Umore ostile o punitivo verso il contraente leale.
3. Infondatezza dell’accusa di “gelosia romantica”
Accusare l’amico leale di “romanticismo geloso” costituisce:
- Una distorsione della realtà fattuale: egli non rivendica un amore negato, ma un accordo di verità tradito.
- Un tentativo di deresponsabilizzazione da parte del trasgressore: si cerca di spostare l’attenzione dal proprio comportamento illecito a un presunto “difetto emotivo” della vittima.
Questo comportamento è riconducibile a un fenomeno noto nella psicologia sociale come spostamento di colpa (blame-shifting) e gaslighting emotivo.
Conclusioni
Non è legittimo accusare l’amico fedele di “gelosia romantica”.
È corretto riconoscere che egli:
- ha diritto di lamentarsi,
- invoca il rispetto degli accordi iniziali,
- tutela la dignità e il senso stesso del vincolo di amicizia profonda.
La sua reazione è dunque fondata, coerente e giustificata.
Formula finale:
L’accusa di “romanticismo geloso” rivolta all’amico leale è infondata e costituisce un tentativo di mistificazione e di spostamento di responsabilità. "?
Disquisizione sui dati:
quando due si incontrano allo speed date, se c’è empatia e si vuole aprire un rapporto coerente e leale é usuale dire all’altro quando e con chi si é fatto l’amore l’ultima volta
aperto il rapporto infatti di apre la fase confidenziale e confessoria profonda per mettere a nudo ogni proprio particolare all’altro in modo che non ci siano dubbi o reticenze che in futuro possano offendere il rapporto di onestà sottostante
é possibile in questa fase dichiarare le proprie regole come ad esempio ognuno a casa sua, dormire sempre separati, e mai innamorati ma sempre amici perché così durerà per sempre In questa fase l’altro può dire di volere però una amicizia importante e profonda ma soprattutto producente di qualcosa di bello e concreto da ricordare ad esempio nella storia
Aperto il rapporto di amicizia confidenziale profonda ed entrambi accettato le regole dell’altro essi si aggiornano ovviamente in caso di novità importanti che riguardano la sfera emotiva sentimentale :: ad esempio ho incontrato questa persona e mi sono innamorato pertanto esco dal rapporto momentaneamente (perché tu sei stata assente senza giustificazioni e mi hai detto di voler mantenere dei segreti tuoi inalienabili, che non mi hai detto in fase iniziale o che sono avvenuti dopo)
Infatti se un membro inizia ad essere assente e a dichiarare di avere nuovi segreti e di non volerli confidare significa che il rapporto sinallagmatico iniziale si sta sbilanciando gravemente
Se il membro residente e misterioso viene interrogato intensamente dall’altro e nasconde segreti e prova fastidio su l’essere interrogato dall’amico, e per scaricare il medesimo allora Isa degli espedienti quali:
- Fingere di avere un papilloma virus pericoloso
- Fingere di voler essere esorcizzata da un sacerdote
- Autoconvincersi e fare credere di avere un tumore pericoloso al labbro e farsi operare davvero per dimostrarlo
- Inscenare sessioni di dialogo punitivo sulle panchine
- Instaurare nuovi rapporti con svariate comunità escludendo l’amico quando inizialmente ne era invece ammesso
- Entrare in una comunità religiosa per dedicarsi alla preghiera profonda lasciando l’amico escluso di fatto anche se apparentemente lo invitava a vedere il mesto cerimoniale e le sessioni nelle aule seminterrate delle Chiese Milanesi.
- Inscenare recite autolesionista al telefono tanto da indurre l’amico a portarla all’ospedale San Raffaele
- Inscenare una recita teatrale davanti alle telecamere dell’ospedale recitando che si vuole fare autolesionismo e esagerando dicendo di essere a completa disposizione dell’amico rinunciando alla propria vita, amici, lavoro, interessi…(Nessuno voleva questo)
- Invitare l’amico a tre scene umilianti quali:
- la prima la fuga serale in auto con il venditore di frigoriferi ,
- la seconda l’invito al Barsifal dove lo si ingiuriava ad alta voce ,
- la terza idem da Banu,
- la quarta staccare il telefono in orario ove solitamente ci si telefonava e apparire in compagnia di un misterioso amico somigliante al cugino che é rimasto in casa in ora per una ora anziché dieci minuti come dichiarato.
E ALLA FINE LANCIARE LA STOCCATA FINALE
- Confessare di avere avuto tre storie con Stevano, Ruperto, Pavolo, durante il rapporto con Ermanko, non dichiarare, e specificare che quella con Stevano nel 2021 Era durata addirittura un anno e mezzo! (Sic.!)
DIAMO DUNQUE LA SEGUENTE
Disquisizione sui dati relativi all’apertura e sviluppo di un rapporto di amicizia profonda e confidenziale la quale si basa sulle seguenti
Premesse
Fase di incontro e apertura leale: Quando due persone si incontrano, ad esempio in un contesto come uno speed date, e tra loro nasce una prima empatia, se desiderano instaurare un rapporto autentico, è naturale — benché non obbligatorio — praticare una trasparenza iniziale. Tra le informazioni che possono essere scambiate, rientra anche la confidenza circa la propria recente vita sentimentale o sessuale (ad esempio, rivelare quando e con chi è avvenuto l’ultimo rapporto amoroso), come forma di apertura e di rispetto reciproco.
Fase confessoria profonda: Se si supera la fase iniziale e si entra nella volontà comune di stabilire un rapporto solido e leale, si apre una “fase confessoria”. In questa fase ciascuno mette a nudo ogni aspetto personale rilevante (passato, emozioni, errori, abitudini) per evitare che, in futuro, omissioni o reticenze possano incrinare la fiducia reciproca. È la fase della nudità interiore e della totale assenza di maschere.
Definizione delle regole personali: Durante questa costruzione, è normale stabilire regole di relazione — come il vivere ciascuno a casa propria, il non condividere la quotidianità domestica, il non diventare coppia romantica ma rimanere amici sinceri — per preservare l’autonomia e la durata del legame. Può anche emergere, da parte di uno dei due, il desiderio di una amicizia produttiva, ovvero creativa, capace di lasciare opere o ricordi tangibili (libri, progetti, viaggi significativi).
Aggiornamenti emotivi importanti: Se nel tempo avvengono cambiamenti rilevanti — per esempio, uno dei due si innamora di un terzo soggetto — è doveroso comunicarlo all’amico in spirito di correttezza, soprattutto se ciò implica la sospensione o modifica del legame. Un’assenza improvvisa, non giustificata o coperta da segreti, è invece indice di una rottura del patto di sincerità originario.
Sbilanciamento sinallagmatico: Il rapporto, concepito come un contratto sinallagmatico (dove i doveri reciproci si equilibrano), entra in crisi se uno dei membri si ritrae nella riservatezza senza motivo dichiarato, oppure si arroga il diritto di avere “segreti inalienabili” non condivisi. Tale atteggiamento provoca uno squilibrio irreparabile nella fiducia.
Simulazioni, autolesionismo e teatro punitivo: Quando uno dei due amici, per evitare l’interrogazione o per svincolarsi senza assumersi responsabilità, ricorre a simulazioni patologiche (fingere malattie, autoconvincersi di mali gravi,
simulare bisogno di esorcismi o
procurarsi atti autolesivi, oppure
inscenare umiliazioni pubbliche, come fars teatrali e tradimenti d’amicizia, o
coinvolgimenti in comunità settarie, o elitarie, con
esclusioni ingiustificate, si configura un tradimento dell’accordo originario e della dignità dell’altro.
Questi comportamenti risultano aggravati se l’amico ferito viene coinvolto contro la sua volontà in scene teatrali, bugie reiterate, confessioni tardive di tradimenti reali e protratti nel tempo.
Conclusione:
Un rapporto che nasce sotto il segno dell’onestà, della trasparenza e della volontà di costruire qualcosa di bello e duraturo può essere gravemente offeso — fino alla rottura definitiva — da atteggiamenti di falsità, simulazione, tradimento, inganno e autoesclusione. L’amico fedele, tradito, può solo constatare amaramente che il patto sinallagmatico iniziale è stato disatteso in modo irreparabile.
Replica del violato:
“Ma la domanda è se dopo questo stato dei fatti è possibile accusare l’amico che si lamenta di essere stato tradito negli accordi di essere un romantico geloso che vuole solo esercitare il proprio innamoramento mistificando invece la realtà che era basata su un’accettazione di semplice amicizia profonda duale binaria e significativa?”
RISPOSTA
In diritto e in logica dei rapporti personali, dopo che: - si è stabilita in modo chiaro una base di amicizia profonda, confidenziale, binaria (due soggetti reciprocamente riconosciuti) - sono state concordate regole precise (es. “ognuno a casa propria”, “mai innamorarsi”, “sempre amici produttivi”)
Non è dunque corretto accusare l’amico fedele (quello che si lamenta) di essere un “romantico geloso”.
Perché?
- Perché non è gelosia o innamoramento malato pretendere il rispetto degli accordi iniziali.
- Non è romanticismo maldestro chiedere coerenza, sincerità e reciprocità in un’amicizia solenne, anche se essa non prevede amore sentimentale.
- L’amico fedele rivendica un patto tradito, non un innamoramento represso.
Anzi, accusarlo di “gelosia” è un meccanismo di difesa psicologico da parte di chi ha tradito, che cerca di:
screditare la vittima
deviare il discorso dai fatti concreti agli stati emotivi
scaricare la colpa addosso all’altro (fenomeno noto come gaslighting emotivo).
Riassunto breve:
Dopo una violazione grave di accordi di amicizia profonda, non è giusto accusare chi si lamenta di essere un geloso innamorato. È più corretto dire che sta reclamando coerenza e verità in un patto di lealtà, non in un’illusione romantica.
Parere Pro Veritate
Oggetto:
Valutazione della correttezza dell’accusa di “romanticismo geloso” rivolta a chi lamenta la violazione di un patto di amicizia profonda, confidenziale e duale.
Premessa Dai dati e dalle dinamiche relazionali esposte, emerge che:
Le parti in causa avevano concordato l’instaurazione di un rapporto di amicizia profonda, fondata su reciproca sincerità, rispetto e coerenza.
Tale rapporto si basava su regole liberamente accettate, tra cui il mantenimento di una distanza sentimentale (non innamorarsi) e l’obbligo di comunicare le evoluzioni emotive rilevanti.
Successivamente, uno dei soggetti ha violato gli accordi mediante:
omissioni rilevanti,
instaurazione di relazioni parallele nascoste,
esclusioni ingiustificate,
simulazioni di situazioni drammatiche,
atteggiamenti offensivi e umilianti verso l’amico fidato.
Quesito
È corretto accusare il soggetto che si lamenta di tali violazioni di essere un “romantico geloso”, minimizzando così la gravità degli eventi?
Analisi
- Natura del Patto Il patto iniziale è definibile come un contratto psicologico tra le parti, in cui:
- LA fiducia è l’elemento fondante.
- L’accettazione delle regole è bilaterale e consapevole.
- Il vincolo non era sentimentale o amoroso, bensì di lealtà amicale profonda.
- Violazione del Patto Le azioni successive configurano una violazione grave del vincolo fiduciario mediante:
L’introduzione di segreti rilevanti senza condivisione,
Manipolazioni emotive (es. finti allarmi sanitari o morali),
Esclusione dalla propria vita reale,
Umore ostile o punitivo verso il contraente leale.
Peraltro tale comportamento sottende:
- Infondatezza dell’accusa di “gelosia romantica”
- Accusare l’amico leale di "romanticismo geloso"z che costituisce:
- Una distorsione della realtà fattuale: egli non rivendica un amore negato, ma un accordo di verità tradito.
- Un tentativo di deresponsabilizzazione da parte del trasgressore: si cerca di spostare l’attenzione dal proprio comportamento illecito a un presunto “difetto emotivo” della vittima.
Questo comportamento è riconducibile a un fenomeno noto nella psicologia sociale come spostamento di colpa (blame-shifting) e gaslighting emotivo.
Conclusioni
Non è legittimo accusare l’amico fedele di “gelosia romantica”.
È corretto riconoscere che egli:
ha diritto di lamentarsi,
invoca il rispetto degli accordi iniziali,
tutela la dignità e il senso stesso del vincolo di amicizia profonda.
La sua reazione è dunque fondata, coerente e giustificata.
Formula sentenziale finale:
L’accusa di “romanticismo geloso” rivolta all’amico leale è infondata e costituisce un tentativo di mistificazione e di spostamento di responsabilità.
ARTICOLO DA DIFFONDERE SUI VOSTRI BLOG
Quando l’Amicizia Profonda Diventa una Trappola: Gelosia, Onestà e Manipolazione nei Rapporti Duali
di Ermanno Faccio
Introduzione
In un’epoca di rapporti liquidi, dove la comunicazione è rapida ma le relazioni profonde sono rare, nascono nuove forme di legami affettivi. Tra queste, la “amicizia confidenziale duale” si propone come un’alleanza libera, sincera e profonda tra due individui che decidono di non impegnarsi romanticamente, ma di condividere verità, sostegno, e aggiornamenti costanti su ogni aspetto rilevante della propria vita emotiva.
Quando però uno dei due tradisce questo patto fondativo, negando trasparenza e correttezza, può verificarsi un dramma psicologico di difficile gestione, spesso aggravato dall’ingiusta accusa di “romanticismo geloso” mossa proprio contro chi chiede il rispetto delle regole iniziali.
Vediamo in dettaglio il fenomeno.
- La Genesi del Patto: Amicizia Profonda e Regole Chiare I rapporti duali nascono spesso in contesti di conoscenza rapida — speed date, incontri casuali, reti sociali — in cui due persone avvertono un’empatia immediata. Decidono allora di non avviare una relazione amorosa tradizionale, bensì di creare una alleanza confidenziale basata su regole chiare:
Onestà radicale sui fatti della propria vita sentimentale e sessuale.
Rispetto della libertà individuale (ognuno a casa propria, nessun obbligo di convivenza).
Aggiornamento reciproco in caso di cambiamenti rilevanti (innamoramenti, nuove storie).
Divieto di innamorarsi, per preservare l’amicizia dalla corrosione emotiva.
Questi patti sono consapevoli, espressi, spesso addirittura discussi in dettaglio, e creano un equilibrio sottile quanto prezioso.
- Quando uno dei Due Tradisce la Fiducia
- Nel tempo, può accadere che uno dei due membri inizi a sganciarsi da questi accordi. I segnali tipici della crisi sono:
- Omissione di verità importanti: nuove relazioni non dichiarate, segreti non condivisi.
- Espedienti manipolativi: allarmi sanitari (finti tumori, richieste di esorcismi), simulazioni drammatiche per attirare attenzione o generare senso di colpa.
- Esclusione sociale: frequentazioni nascoste, inserimento in nuove comunità senza il coinvolgimento dell’amico.
- Punizioni e umiliazioni: atteggiamenti offensivi in pubblico o durante eventi sociali.
Tutto ciò mina radicalmente il patto fiduciario.
- Il Blame-Shifting: La Tattica del “Romanticismo Geloso”
Nel tentativo di difendersi dalle proprie violazioni, il soggetto che ha tradito il patto può accusare l’altro di romanticismo geloso. Secondo questa narrazione distorta:
L’amico che si lamenta non sarebbe offeso dalla violazione degli accordi, bensì “geloso” come un innamorato non ricambiato.
Questa tecnica — nota in psicologia come blame-shifting — serve a:
Rovesciare i ruoli, facendo apparire la vittima come il vero colpevole,
Screditare la lamentela,
Sottrarsi alla responsabilità emotiva per la rottura del patto.
Si tratta di un vero e proprio meccanismo manipolativo che aggiunge dolore alla già pesante ferita della violazione della fiducia.
- La Verità: Non si Tratta di Gelosia, ma di Onestà
È fondamentale ribadire che:
L’amico fedele non rivendica un possesso amoroso,
Non pretende sentimenti che l’altro non vuole dare,
Non vuole sostituirsi a nuovi partner o a nuove amicizie.
Chiede semplicemente il rispetto di un accordo iniziale fondato su sincerità, coerenza, comunicazione trasparente.
La sua protesta nasce da un senso di dignità lesa e di valori traditi, non da gelosia.
Quando si stabilisce un rapporto fondato su onestà radicale, la sua violazione rappresenta non un “capriccio romantico”, ma un fallimento etico.
Conclusioni:
- Come Difendersi dalle Manipolazioni Chi si trova in questa dolorosa situazione deve ricordare:
Non sei geloso, sei stato tradito nei patti.
Non devi vergognarti di aver creduto nella lealtà umana.
Non devi lasciarti manipolare: il problema non sei tu, ma il venir meno della verità.
La strategia migliore è quella di:
Mantenere la calma,
Ribadire con fermezza la natura del patto violato,
Interrompere ogni dinamica manipolativa,
Rivendicare il diritto alla verità e alla coerenza.
In un mondo che cambia, chi resta fedele alla parola data è il vero custode della dignità dei legami.
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Ermanno Faccio Operatore Socio Sanitario, Studioso Teologico e Psicofilosofo relazionale nonché divulgatore, fondatore di “PsicoOpen Blogger”.