Structured Clinical Interview for DSM (SCID): è un’intervista clinica semistrutturata sviluppata da Spitzer e collaboratori nel 1987 per formulare diagnosi psichiatriche secondo i criteri del DSM. Consente di valutare la maggior parte dei disturbi dell’Asse I (inclusi i disturbi d’ansia) e dell’Asse II (disturbi di personalità)stateofmind.it. La SCID viene utilizzata in ambito specialistico (psichiatri e psicologi clinici) sia in clinica sia in ricerca, per inquadrare diagnostici formali e garantire coerenza con i criteri DSM.
Mini International Neuropsychiatric Interview (MINI): è un breve colloquio diagnostico strutturato concepito per lo screening rapido dei principali disturbi psichiatrici definiti nel DSM e nell’ICD. Studi di validazione hanno dimostrato che MINI presenta affidabilità e validità simili alla SCID ma può essere somministrata in tempi molto più brevi (in media 15–18 minuti)it.harmresearch.org. Viene impiegata soprattutto in ambito clinico e di ricerca (per esempio in studi epidemiologici o nella pratica clinica di base) quando si richiede una diagnosi standardizzata dei principali disturbi psichiatrici.
Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI-2): inventario di personalità ampiamente utilizzato in ambito clinico e forense. Consiste in un questionario strutturato che indaga tratti di personalità e sintomi psicopatologici. Lo scopo principale è diagnosticare problemi sociali, di personalità e comportamentali nei pazienti psichiatricistateofmind.it. Le informazioni ottenute dall’MMPI-2 possono supportare la diagnosi clinica e orientare il trattamento del paziente (oltre ad avere applicazioni peritali, orientamento professionale, screening lavorativo, ecc.)stateofmind.it.
Millon Clinical Multiaxial Inventory (MCMI-III/IV): è un inventario clinico sviluppato specificamente per valutare disturbi di personalità e sintomi clinici in popolazioni adulte in trattamento. Basato sulla teoria evoluzionistica di Theodore Millon, il MCMI-III (terza ed.) fornisce profili di personalità e sindromi cliniche corrispondenti alle categorie del DSM. Il suo uso è rivolto a pazienti già in contesti clinici, per affinare la diagnosi dei disturbi di personalitàcomunitaliberamente.it e pianificare interventi terapeutici adeguati.
Test di Rorschach: è il classico test proiettivo delle macchie d’inchiostro (ideato da Hermann Rorschach). Viene utilizzato in psicologia clinica e psichiatria come strumento di valutazione della personalità profonda. Il Rorschach “fornisce dati utili riguardo al funzionamento del pensiero, all’esame di realtà, al disagio affettivo e alla capacità di rappresentazione di sé e degli altri”it.wikipedia.org. In pratica clinica può aiutare a esplorare dinamiche inconsce, conflitti interiori e modi di far fronte allo stress emotivo, integrando le informazioni raccolte nell’anamnesi e nell’osservazione del comportamento.
Diagnosi psichiatriche frequenti
Disturbo Depressivo Maggiore (DDM): patologia dell’umore caratterizzata da umore depresso persistente (tristezza o irritabilità marcata), perdita di interesse o piacere per quasi tutte le attività, affaticamento, alterazioni del sonno e dell’appetito, difficoltà di concentrazione e pensieri di colpa o di morte. La prevalenza globale è elevata: si stima che circa il 5% degli adulti nel mondo soffra di depressione in un dato annowho.int (variazioni maggiori tra donne rispetto a uomini). Il DDM può essere lieve, moderato o grave in base alla gravità dei sintomi ed è associato a notevole disabilità funzionale.
Disturbo Bipolare (DB): comprende forme (disturbo bipolare I e II) in cui l’andamento dell’umore oscilla tra episodi maniacali o ipomaniacali (umore anormalmente elevato o irritabile, con aumento di energia e attività, spesso impulsività) e episodi depressivi simili al disturbo depressivo maggiore. Il DB causa fluttuazioni marcate del funzionamento (per es. in lavoro, relazioni). Colpisce circa lo 0,5–1% della popolazione mondiale (WHO riporta ~0,53% degli adulti nel 2019)who.int, senza grandi differenze di prevalenza tra sessi.
Disturbo d’Ansia Generalizzata (DAG): caratterizzato da ansia e preoccupazione eccessive, persistenti e difficili da controllare, accompagnate da sintomi fisici (tensione muscolare, difficoltà a concentrarsi, iper-reattività). Si tratta di una forma più grave e pervasiva di ansia rispetto alla “normale preoccupazione”. Nella popolazione adulta la prevalenza annua è stimata attorno al 2–3% (NIMH riferisce ~2,7% negli USA)nimh.nih.gov, con tassi più alti nelle donne.
Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC): disturbo caratterizzato da ossessioni (pensieri intrusivi, ripetitivi e angoscianti) e compulsioni (comportamenti o rituali ripetitivi messi in atto per ridurre l’ansia generata dalle ossessioni). Questi sintomi sono egodistonici (mal tollerati) e occupano tempo e risorse mentali considerevoli. La prevalenza lifetime è di circa l’1–2% nella popolazione generaleit.wikipedia.org, rendendo il DOC una condizione relativamente comune oltre le normali manifestazioni ansiose.
Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD): si sviluppa in seguito all’esposizione a eventi traumatici (violenza, guerra, incidenti gravi, abusi). I pazienti rivivono l’evento (flashback, incubi), mostrano evitamento di stimoli associati al trauma, alterazioni negative di umore e pensieri, e iperattivazione neurovegetativa. Il PTSD colpisce circa il 3–4% della popolazione mondiale nel corso della vitawho.int; la probabilità di svilupparlo è però variabile (dipende dal tipo di trauma e dal supporto sociale post-evento).
Disturbo Borderline di Personalità (DBP): disturbo di personalità caratterizzato da instabilità emotiva marcata, impulsività, immagine di sé alterata e relazioni interpersonali caotiche. I soggetti con DBP possono manifestare paure intense di abbandono, esplosioni di rabbia, autolesionismo, e oscillazioni brusche dell’umore. La prevalenza nella popolazione generale è stimata intorno all’1–2%it.wikipedia.org, con maggiore frequenza nelle donne rispetto agli uomini.
Disturbo Schizofrenico (schizofrenia): disturbo psicotico grave caratterizzato da distorsioni della percezione della realtà (deliri, allucinazioni), pensiero disorganizzato, riduzione dell’espressività emotiva e funzionamento sociale compromesso. Può includere anche sintomi negativi (anedonia, ritiro sociale). L’esordio tipicamente è in adolescenza o prima età adulta. La prevalenza globale è relativamente bassa, circa 0,3–0,7% (WHO: ~0,32% della popolazione, ovvero 1 persona su 300)who.int, ma ha elevata incidenza di disabilità a lungo termine.
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD): disturbo dello sviluppo neurologico con esordio in età evolutiva, caratterizzato da inattenzione, iperattività e impulsività non adatte all’età. Colpisce sia bambini sia adulti (nei primi può interferire con lo studio e la socialità; negli adulti può causare disfunzioni lavorative, organizzative e relazionali). A livello mondiale la prevalenza in età infantile è stimata intorno al 5–7%, mentre nell’adulto è circa 3–5%aifa.gov.it (dati WHO: ~3,4% tra 18-44 anni).
Disturbi dello Spettro Autistico (ASD): gruppo di disturbi neuroevolutivi con deficit nella comunicazione sociale e comportamenti/routines ripetitivi e ristretti. L’autismo coinvolge anche interessi ristretti e sensibilità sensoriali atipiche. Può accompagnarsi a deficit intellettivi o, al contrario, a capacità cognitive normali o elevate. Secondo l’OMS, circa 1 bambino su 100 (∼1%) presenta ASDwho.int. L’impatto funzionale varia ampiamente: alcuni convivono in modo indipendente, altri necessitano di supporto lungo tutta la vita.
Disturbi del comportamento alimentare (es. Anoressia nervosa, Bulimia nervosa): patologie gravi legate all’alimentazione e all’immagine corporea. L’anoressia nervosa comporta restrizione calorica estrema e paura di ingrassare; la bulimia nervosa include abbuffate seguite da condotte compensatorie (vomito, digiuno, esercizio eccessivo). Le prevalenze lifetime in genere sono basse: l’anoressia si attesta intorno allo 0,2–0,8%, la bulimia attorno all’1–2% (soprattutto nelle giovani donne)centrolilac.it. Questi disturbi possono causare complicanze mediche gravi e richiedono intervento psichiatrico specialistico.
Disturbi da uso di sostanze (DUS): includono dipendenze o abuso di alcol, droghe o altre sostanze che alterano l’umore e il comportamento. Il più comune è il disturbo da uso di alcol (alcolismo), con una prevalenza globale stimata intorno al 5% degli adulti. Altri disturbi da sostanze (cannabis, oppiacei, stimolanti, ecc.) variano per prevalenza a seconda della sostanza e della regione, ma complessivamente costituiscono una fetta significativa delle diagnosi psichiatriche, in quanto spesso accompagnati da disturbi dell’umore o dell’ansia.
Fonti: Manuali diagnostici (DSM-5/ICD-11) e dati epidemiologici internazionali (WHO, NIMH) per prevalenze generaliwho.intwho.intwho.intwho.intit.wikipedia.orgaifa.gov.itwho.intnimh.nih.govit.wikipedia.org. (Le percentuali indicano prevalenze medie stimate.)
SCID: la Structured Clinical Interview - Introduzione alla psicologia
MINI - Ricerca sui danni
MMPI: Minnesota Multiphasic Personality Inventory
Valutazione Psicodiagnostica | Comunità Liberamente
Test di Rorschach - Wikipedia
Depressive disorder (depression)
Bipolar disorder
Generalized Anxiety Disorder - National Institute of Mental Health (NIMH)
Disturbo ossessivo-compulsivo - Wikipedia
Post-traumatic stress disorder
Disturbo borderline di personalità - Wikipedia
Schizophrenia
notizia | Italian Medicines Agency
Autism
Dati e statistiche sui disturbi alimentari - Lilac - Centro DCA
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