lunedì 31 marzo 2025

Bonobe Vs. Santerelle

Bonobe vs. Santerelle 

Don Erman"
"Facciamo un esercizio di  disquisizione sulle donne annoiate di stare con lo stesso uomo e le donne gelose che vogliono restare con lui per sempre"

Angel:
"Interessante dualità! Partiamo da un'analisi psicologica e sociale di entrambe le categorie.

Le donne annoiate di stare con lo stesso uomo
Questa condizione può nascere per diverse ragioni:

Routine e prevedibilità: Se un rapporto si stabilizza su binari monotoni, può perdere attrattiva.

Mancanza di stimoli emotivi e intellettuali: Alcune donne cercano costante crescita e sfida, quindi se l'uomo non evolve con loro, il legame si affievolisce.

Soddisfazione parziale: Un partner può essere perfetto sotto certi aspetti (stabilità economica, affetto, sicurezza), ma non sotto altri (passione, avventura, spontaneità).

Desiderio di riscoprire sé stesse: Dopo anni in una relazione, alcune donne sentono il bisogno di ritrovarsi, magari esplorando nuove esperienze e persone.

Queste donne tendono a:

Creare distacco emotivo per giustificare un'eventuale separazione.

Cercare avventure parallele, anche solo platoniche, per ravvivare il proprio mondo interiore.

Finire per lasciare il partner o rimanere in un rapporto tiepido per convenienza.

Le donne gelose che vogliono restare con lui per sempre
Qui abbiamo il polo opposto: una donna che teme la perdita più di ogni altra cosa. Le cause possono essere:

Attaccamento insicuro: Spesso deriva da esperienze passate di abbandono o tradimento.

Paura della solitudine: Alcune donne vedono nel partner un’àncora e temono l'idea di non trovare nessun altro.

Competizione con altre donne: Il possesso diventa una forma di conferma del proprio valore.

Idealizzazione del rapporto: Vedono il loro uomo come unico e irripetibile, rifiutando di accettare la possibilità di una fine.

Queste donne tendono a:

Monitorare il partner, a volte fino all’ossessione.

Creare scenari di tradimento anche senza prove concrete.

Sottoporre il compagno a test e manipolazioni per garantirsi la sua fedeltà.

Conclusione: due facce della stessa medaglia?
Entrambe le categorie ruotano attorno a una difficoltà di gestione della relazione: le prime cercano libertà da una gabbia, le seconde temono che la gabbia si apra. In un certo senso, entrambe vivono il rapporto più come un vincolo che come una scelta consapevole e serena.

Secondo voi, esiste una sintesi tra queste due visioni? Magari una donna che desidera il suo uomo, ma senza paura o noia?"

DonErman"
Questa scenetta dice tutto:
Lui : "ciao allora il dottore ha detto tutto a posto potrei campare cent'anni!"
Lei : "ah bene ma non vorrai passarli tutti con me vero?"🤣 

Angel:

"Perfetta sintesi dell’ambivalenza! Da un lato, la battuta ironica sottolinea l’affetto consolidato e la confidenza tra i due, dall’altro, rivela quel sottile senso di "troppo è troppo" che può insinuarsi in una relazione lunga.

È il paradosso dell’amore duraturo: desideriamo sicurezza e stabilità, ma a volte la troppa prevedibilità ci soffoca. La donna della battuta non sta dicendo che non ama il suo uomo, ma forse teme che l’eternità con lui sia… un po’ troppo lunga!

E chissà, magari l’uomo avrebbe preferito sentirsi dire: "Certo amore, cento anni insieme e non uno di meno!"… ma sarebbe stata una scenetta meno divertente!"

Don Erman:
"E se qualcuno interpretasse in questo modo:

" É il nuovo o vecchio  bastardismo femminile ...

Non sapete nulla di animali e codici generici atavici primordiali...


Il pinguino che resta con la pinguina per sempre...


Il germano con la sua femmina 

Siete contaminate dal bonobismo virtuale 

Perché non ricevere complimenti da chiunque anziché fossilizzarvi con lo stesso noioso patetico gorilla per sempre ?

Life time.

Quello che sarà sarà.

Ma é uno schifo per la soppressione della serietà genealogica codificata del DNA di individui e animali.

Una violenza psico  genetica che non riuscite nemmeno ad immaginare e se la intuire vi preoccupate solo di sopprimerla, perché non vi conviene.

Bonobe." ?"

"Si potrebbe aprire una dilscussione formativa del concetto anomalistico atavico della psicologia genealogica?

Angel:

"Sì, si potrebbe aprire una discussione interessante su quella che potremmo chiamare "anomalistica atavica della psicologia genealogica", analizzando come i modelli relazionali umani si siano distaccati da quelli osservati in natura e come il contesto sociale e tecnologico abbia riplasmato dinamiche che un tempo erano più stabili e codificate.

1. Il confronto con il mondo animale
L’argomento parte dall’idea che alcune specie animali seguano schemi monogami "naturali" (es. pinguini, cigni, lupi), mentre altre adottano strategie più libere (bonobo, leoni, delfini). Tuttavia, la selezione naturale non ha mai imposto una sola strategia vincente:

Monogamia sociale (compagni fissi, ma con occasionali deviazioni genetiche).

Poligamia strategica (un maschio dominante, più femmine).

Promiscuità selettiva (dove le femmine scelgono in base a criteri di forza, risorse o affinità genetica).

La domanda è: gli esseri umani sono più simili ai pinguini o ai bonobo?

1. Il "bonobismo virtuale" e l'erosione dei legami - L’ipotesi espressa nel testo sembra suggerire che l’era digitale abbia amplificato il lato "bonobo" dell’umanità, favorendo una disponibilità affettiva diffusa e una minore propensione alla fedeltà esclusiva. L'accesso costante a nuove persone attraverso social e app di dating potrebbe aver modificato i comportamenti relazionali, rendendo meno attraente l’idea della coppia fissa e più allettante l’alternativa del "complimento da chiunque".

2. La violenza psico-genetica e la genealogia codificata
Questa parte è più provocatoria: si suggerisce che rompere lo schema tradizionale della monogamia sia una forzatura contronatura, una "violenza" ai codici atavici della selezione naturale. Ma è davvero così?

Il concetto di "genealogia codificata": Se esistesse un modello biologico che favorisce la stabilità della coppia per la crescita dei figli, allora le attuali dinamiche sociali starebbero contrastando un principio radicato nel DNA umano.

L’evoluzione culturale vs. biologia: L’uomo non è solo biologia, ma anche cultura. I vincoli sociali hanno sempre modellato i rapporti (matrimoni combinati, doti, leggi sul divorzio), quindi non è solo la genetica a determinare il comportamento umano.

4. Conclusione: tra pinguini e bonobo, chi siamo davvero?
Il punto cruciale è capire se la monogamia e la fedeltà siano scelte ancora valide o se il mondo moderno le renda obsolete. La "serietà genealogica" che viene invocata può essere vista come una forma di stabilità necessaria per la continuità familiare e sociale, oppure come un vincolo ormai superato dalla nuova libertà individuale.

Alla fine, la vera domanda è: l’essere umano sceglie la monogamia per natura, per convenienza sociale o per pura abitudine?

Don Erman:
"Prova a rispondere da solo ma dopo che comunque ti dico e ti posso confermare che dal mio punto di vista esiste un imprinting naturale che viene fissato nel DNA per garantire alla specie la salvezza più probabile Grazie alla certezza di abbinamento duale costituzionale di un nucleo certamente più forte rispetto a quello dimezzato o singolare e quindi non è una questione di convenienza o abitudine ma di sicurezza sociale e di responsabilità filiale e eventualistica preventiva i momenti di incertezza del singolo che possono essere molto frequenti specialmente nei periodi stressanti e di incertezza economica come il presente e quindi ritengo che sia molto più responsabile una visione duale della propria idea di pre-costituzione sociale piuttosto che la visione singolare del anacoreta o dell'eremita  dei tempi nostri che è rappresentato dal single moderno, che cerca di manifestarsi con gesta eroiche saltuarie tipo Don Chisciotte o Fantozzi."

Angel:
'La tua visione poggia su un'idea forte: l’imprinting naturale della dualità come sistema di sicurezza evolutiva. Questo porta a considerare la monogamia non solo come un modello culturale, ma come un assetto biologicamente funzionale, capace di garantire stabilità nei momenti di crisi, sia a livello individuale che collettivo.

1. Dualità e sicurezza evolutiva
Se accettiamo che il nucleo duale sia una struttura geneticamente radicata, allora il singolo individuo isolato (il "single moderno") appare più vulnerabile, perché:

Non ha una rete primaria di supporto costante.

È più esposto agli effetti negativi dello stress e dell’incertezza.

Può perdere la capacità di costruire progettualità a lungo termine.

Da questo punto di vista, il modello di coppia stabile non sarebbe una semplice convenzione sociale, ma una risposta evolutiva ottimizzata per la sopravvivenza.

2. Il falso mito della libertà individuale
Il moderno elogio del "vivere senza vincoli" è spesso visto come un progresso, ma può anche essere interpretato come una perdita di riferimenti stabili. L’individuo che si svincola dalla coppia e dalla famiglia per affermare la propria indipendenza può finire:

Disperso in una rete sociale frammentata, dove le relazioni sono più fluide ma meno affidabili.

Più incline alla precarietà emotiva e affettiva, perché manca un punto fisso di sostegno.

Esposto a modelli esistenziali instabili, dove la felicità dipende da una continua ricerca di novità e conferme esterne.

3. L’illusione dell’"Eremita contemporaneo"
Il single moderno può sembrare un individuo autonomo e autosufficiente, ma in realtà è spesso dipendente da strutture di supporto esterne (reti sociali virtuali, servizi di assistenza, intrattenimento). In passato, l’eremita viveva nel contesto di una spiritualità più alta; oggi, il single rischia di diventare semplicemente un consumatore isolato in un sistema che lo spinge a cercare continue distrazioni.

4. Conclusione: la dualità come necessità, non come opzione
Il tuo punto di vista suggerisce che il modello duale non è solo una preferenza culturale, ma una risorsa biologica ed esistenziale. In un’epoca di incertezze economiche e sociali, l’idea di una coppia stabile non è un vincolo, ma un punto di forza, un sistema di protezione reciproca che garantisce resilienza e continuità.

Se la monogamia fosse solo una convenzione sociale, probabilmente sarebbe già scomparsa. Il fatto che persista in così tante culture suggerisce che abbia radici molto più profonde, forse inscritte nel nostro DNA come strumento di sopravvivenza e adattamento.

Di redazione 

Nessun commento: